lunedì 12 febbraio 2018

distinzioni

sì, è bene non confondere fra loro povertà e miseria

29 commenti:

  1. Loro? E tu chi saresti?
    Tra povertà e miseria si insinua una sottile differenza. Sono due termini che vengono spesso accoppiati per definire situazioni caratterizzate da scarsità di mezzi economici, da intensa sofferenza e vulnerabilità sociale. Per San Tommaso la povertà era la mancanza del superfluo, mentre la miseria era la mancanza del necessario. La differenza fra povertà e miseria è là. Condannare degli uomini e delle donne alla miseria è una violenza che va considerata come una VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI.

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    1. posso concordare con s.tommaso.
      occorre poi considerare altri aspetti, in stretta relazione

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  2. buongiorno assolutamente no.

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    1. "assolutamente no" riferito a cosa?
      alla considerazione del post o con riferimento al commento?

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    2. mi riferisco alle tue parole, al tuo post, ovviamente !! non prendo assolutamente in considerazione questi commenti che trovo assurdi.

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    3. non mi piace seguire le assurdità. è una questione di scelte.

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    4. e poi questo è il tuo blog.

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    5. prendo atto che, al contrario di me, preferisci non distinguere.
      buon giorno

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    6. distinguo benissimo invece! non trovo interessante la comunicazione di assurdità !

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    7. e non sono l'unica. si fa già tanta fatica a comunicare la normalità.

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    8. dunque "assolutamente no" starebbe per "assolutamente sì",
      ovvero "assolutamente no, non è bene confondere" :))

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    9. pensavo che tu alludessi alla distinzione che operi nel comunicare. perché per uno che non esiste, se non sei tu cioè la persona a cui si rivolge questo tuo assurdo anonimo, comunichi molto. e nel momento in cui dici di non essere tu ti contraddici immediatamente discutendo di tutto !!..encomiabile ma non un campione di coerenza come dici sempre di essere... ;-)

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    10. assolutamente no, è bene NON confondere !

      rinforzo della negazione.

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    11. privilegiando il dialogo (o la ricerca di dialogo) direi che non mi contraddico affatto

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    12. non era proprio chiarissimo

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  3. Spiegati meglio

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    1. stai domandando a me? cioè riguardo agli altri aspetti?
      occorre considerare le implicazioni intellettuali (abbastanza ovvie) e morali (spesso strettamente connesse)

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  4. Nelle intellettuali le implicazioni spesso non sono... connesse... Per i soliti ovvi motivi. :-)
    E non sempre sono libere e gradite sul piano teoria-pratica.
    Implicazione... non è dimostrata ne la sua intelligenza tanto meno la sua cultura... in "quell'affare" (per dire) pure in altri. Volevi affermare, più o meno, questo?
    A presto :-)

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  5. Era una interpretazione, un esempio da vocabolario. :-)

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  6. implicazione
    im·pli·ca·zió·ne/
    sostantivo femminile
    1.
    Connessione non sempre libera e gradita sul piano della teoria e della pratica.
    "non è dimostrata la sua i. in quell'affare"
    2.
    Conseguenza logica o necessaria; intimo rapporto consequenziale.
    Mi documento pensando di avere lnterpretato male. In effetti non ritorna l'effetto teoria- pratica. Quasi mai. Ossia FARE quello che si scrive. Ma s che la blog sfera racconta palle. tu poi...

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    1. volevo affermare la conseguenza logica e "quasi" necessaria.
      e (del tutto incidentalmente :) preferisco precisare che per me non vale quanto affermi (constatandone la norma) a proposito di teoria e prassi

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  7. Per te non valgono ciò che affermano in tanti. Non a caso, chi ti conosce bene, sostiene che sei duro di comprendonio. Ma si sa che certa gente è allergica alle sane regole, soprattutto a tutto ciò che è legge E da lì non di scappa. Anche se oggi, grazie a soggetti...intolleranti, la legge non esiste più. Mi vergogno di essere italiana. Mi vergogno di certi italiani. Loro alzano le spallucce, fottono e ci ridono sopra. Poverini e si vede a occhio come vivono liberi e fieri. Oggi sei, siete l'immagine di un falso, che nemmeno è venuto bene.
    Chiaro il concetto?

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    1. per niente chiaro e non calzante.
      c'è una discreta differenza fra le leggi e le regole.
      ho sempre apprezzato queste ultime (e vissuto un'intera vita scegliendole accuratamente)

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  8. Infatti ho scritto SOPRATTUTTO alle leggi... tutto chiaro. Lo dovrebbe essere per te? Ah ah. Lo sai in quanti giorni, per legge, devi rispondere a una mail-pec? Così, per dire. Il resto lo inventate voi. Pure le regole. Sapete bene di avere il culo coperto. Gentaglia.
    Lasciami sfogare tutto il mio disprezzo... Che sta diventando odio. E non va bene per me.
    Siete dei poveretti.

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    1. sì, l'odio è decisamente un sentimento fatale.
      buon giorno

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  9. Il fatale sarà per voi. Fidati

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    1. non per me. meglio non utilizzare il plurale impropriamente

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